Come Dio mi ha insegnato a gestire persone irragionevoli

Come Dio mi ha insegnato a gestire persone irragionevoli

Questa è la mia storia di come ho imparato che il modo di interagire con gli altri sta nell’imparare a gestire le mie proprie reazioni.

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“Vengo tormentato da persone irragionevoli, scortesi, scontrose con cui è difficile stare assieme. Non credo di riuscire a continuare a tollerare questi affronti. Ne ho abbastanza. Sperimento questo quasi ogni giorno a lavoro, con i miei amici, e a casa. Sembra travolgente.” Mi trovo assorbito da questi pensieri, ed era anche ovvio dalle mie reazioni quando interagivo con queste persone.

Mi sono reso conto che qualcosa doveva cambiare, Dio mi aveva invitato ad una via migliore. Mi ha portato a comprendere che io ho una libera volontà per scegliere come reagire: pertanto, la lotta deve essere nella mia mente. Nel mio bisogno, Lui mi ha mostrato, tramite la sua Parola, una via completamente opposta a quella seguita in precedenza. Apro in Romani 12:17:21 e leggo:

"Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini.  Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo».  Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene."

Da nessuna parte dice “A meno che le persone siano irragionevoli”.

Mettere in pratica la parola di Dio

Ho preso questi comandamenti e li ho messi in pratica. Il modo in cui le persone mi trattano non è cambiato affatto, ma ora conoscevo una via migliore. Chi, sano di mente, augurerebbe ad un suo collega di lavoro una buona giornata pensandolo veramente dopo essere stato sgridato da quest'ultimo? Questo non era sicuramente qualcosa che avrei fatto di natura. Ma mi è stato ordinato di vincere il male con il bene. Non è nella mia natura umana fare questo, ma Dio è buono e io posso andare al trono della grazia e pregare per ricevere aiuto e reagire in modo divino indipendentemente da come sia trattato.  (Ebrei 4:16)

Allora, rinfrescante come l’acqua di sorgente, mi venne in mente un altro versetto. “Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo.” Galati 6:9. Questo diventò il conforto di cui avevo bisogno. Quando scelgo di non cedere alla tentazione di reagire con rabbia, semino un buon seme. Un giorno, nella stagione dovuta, mieterò da quelle vittorie sulle tentazioni. Pensa, siamo chiamati a benedire e non a maledire! Ho notato che quando ripago il male con il bene, le mie giornate vanno molto meglio. Le persone possono dire o fare quello che vogliono, ma questo non toglierà la gioia dal mio cuore.

Ogni tentazione è una vittoria vinta

Sebbene le occasioni sono ancora lì, io non cedo più alla tentazione di diventare irritato o impaziente. Dato che Dio mette la sua parola nel mio cuore, io credo quello che sta scritto, e rinnego me stesso (in altre parole: metto in pratica la parola di Dio) e ricevo la promessa di mietere il bene. Colossesi 3:15-16, “E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti. La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali.” Questo è quello di cui sono afferrato. Ci sto lavorando. Dio continuerà ad aiutarmi con questo indipendentemente da chi incontro, che sia una persona difficile o meno. Posso seguire la via che Gesù ha aperto attraverso la mia carne; cioè i miei desideri umani, e giungere alla stessa vita a cui giunse Lui.

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