Aggrapparsi alla parola di Dio sull’orlo della morte

Aggrapparsi alla parola di Dio sull’orlo della morte

Ricoverato in ospedale col COVID-19, i versetti della Bibbia che continuavano a venirgli in mente erano qualcosa a cui Hermen doveva aggrapparsi.

Questa primavera, mentre era ricoverato e isolato nel reparto di pneumologia, Hermen era così malato che era a malapena cosciente di essere vivo. L’atmosfera nel reparto era spaventosa; i pazienti iniziavano a farsi prendere dal panico a causa del decorso irregolare e imprevedibile della malattia. In quei giorni difficili e in quelle lunghe notti insonni, Hermen si aggrappava ai versetti della parola di Dio che gli venivano in mente.

“Oggi mia moglie ed io siamo andati insieme a fare un giro in bicicletta, così ho potuto iniziare a recuperare la forma fisica”, dice Hermen entusiasta quando ci salutiamo in una videochiamata. La sua voce sembra allegra, ed è difficile immaginare che fosse sull’orlo della morte solo poche settimane fa. “La grazia di Dio è il tema ricorrente nella mia vita”, dice Hermen. “Gli devo tutto”.

“Dio continuava a bussare alla porta del mio cuore”

Hermen è cresciuto con sei sorelle, e la fede cristiana aveva un posto centrale nella famiglia. Ha bei ricordi dell’infanzia e ricorda ancora quanto vivamente ed entusiasticamente suo padre raccontasse loro le storie della Bibbia. Ma quando divenne adolescente, Hermen se ne andò per la sua strada, e la sua fede infantile passò in secondo piano.

“È pura grazia che Dio abbia continuato a bussare alla porta del mio cuore”, dice con enfasi Hermen. Aveva 18 anni quando andò in vacanza nel sud della Francia con un amico. Non era tutto quello che aveva immaginato, e Hermen tornò a casa deluso. “Da quel momento lo Spirito di Dio cominciò a parlarmi con forza; era come se Dio mi afferrasse per il collo e mi dicesse: ‘Hermen, cosa vuoi farne della tua vita? Voglio mostrarti una via completamente diversa!’ Per grazia di Dio, sono stato in grado di pentirmi in quel momento. Sono convinto di doverlo anche alle preghiere dei miei genitori”.

Il desiderio di una vita cristiana onesta

Il neoconvertito Hermen sentiva un grande bisogno di approfondire la Bibbia. Desiderava la vita cristiana onesta e giusta di cui aveva letto lì. Più volte alla settimana, Hermen teneva un incontro di preghiera con alcuni amici, spesso nel bosco, e pregavano di essere riempiti con lo Spirito Santo. “Avevo letto in Giovanni 3:8 che chi è guidato dallo Spirito Santo è flessibile come il vento, ed era esattamente così che volevo vivere! Come esseri umani possiamo essere di mente così ristretta e preoccuparci di forme e apparenze inutili. Ma quando siamo ispirati dallo Spirito di Dio, diventiamo puri e semplici e impariamo ad essere flessibili. Allora Dio può usarci per vivere a gloria del suo nome”.

Condividere la gioia del vangelo

Lui voleva condividere con gli altri la sua gioia per il vangelo che leggeva nella Bibbia. “Io amo le persone, e volevo che anche gli altri sperimentassero la felicità che io stesso avevo trovato attraverso il vangelo. Il vangelo può liberare le persone e dare loro speranza e luce! Diffondere il vangelo, la buona novella, è molto a portata di mano, a partire da casa e con le persone che ti sono vicine”.

Ma il suo amore per le persone ha portato Hermen anche oltre i confini nazionali. I suoi primi viaggi sono stati nell’Europa dell’Est, e più tardi ha viaggiato anche in altri continenti come il sud America e l’Asia. “Se sei venuto a contatto con persone che desiderano la pace interiore e la liberazione, ti senti obbligato a visitarle di nuovo per fortificarle”, dice Hermen, spiegando i suoi numerosi viaggi. Si commuove quando parla degli amici che si è fatto in tutto il mondo, della loro fede salda, anche negli anni in cui la comunicazione era ancora molto difficile a causa delle loro condizioni di vita primitive.

Infettato dal coronavirus

Questa primavera Hermen si è ammalato. All’inizio sembrava un’influenza leggera, ma presto i sintomi sono peggiorati: dolore muscolare bruciante, febbre e crescente mancanza di respiro. Alla fine è stato necessario chiamare un’ambulanza, e sulla strada per l’ospedale è stato subito collegato a un respiratore. I suoi sospetti sono stati confermati da un test in ospedale: era stato infettato dal coronavirus.

Le condizioni di Hermen peggiorarono rapidamente. La massima erogazione di ossigeno non era sufficiente; era ancora molto a corto di fiato. Nel reparto di pneumologia riceveva ossigeno attraverso una maschera respiratoria attiva. “Ti viene messo in testa un casco molto stretto e l’aria ti viene soffiata dentro come un uragano. Era inutile cercare di dormire. Avevo così tanta difficoltà a respirare e mi sentivo così male che a malapena sentivo di essere vivo. In seguito, ho sentito che tutti e cinque i lobi polmonari erano infiammati, quindi difficilmente potevano assorbire ossigeno”.

“Quando venivo preso dal panico, mi aggrappavo ai versetti della Bibbia”

L’atmosfera nel reparto era opprimente. “Ero in un reparto con altri due pazienti. L’incertezza e la paura faceva andare in panico la gente. Accanto a me c’era un uomo che tossiva in modo terribile. Durante una di quelle notti, la tosse improvvisamente si fermò. Era morto senza la vicinanza dei suoi cari. Anche per il personale infermieristico è stato molto difficile”.

In quei giorni e in quelle ore difficili, quando il panico a volte era molto vicino, Hermen si aggrappava ai versetti della Bibbia che gli venivano in mente. “La Bibbia è come un tesoro, piena di aiuto. Non elencherò tutti i versetti che mi hanno aiutato perché sono molti. Ma un versetto stupefacente del Salmo 119,143 tornava spesso nei miei pensieri: ‘Affanno e tribolazione m’hanno còlto, ma i tuoi comandamenti sono la mia gioia.’

“Mentre giacevo lì, ho pensato alle parole della Bibbia. Per esempio, ‘Non angustiatevi di nulla …’ (Filippesi 4:6.) L’ho ripetuto più e più volte: ‘Non angustiatevi di nulla!’ Ho notato che quando mi venivano in mente queste parole, mi aiutavano a controllare il mio respiro. Mi davano pace e sono diventate una fonte di felicità, una gioia, come dice in quel versetto dei Salmi!”

Approfondite nella parola di Dio!

“Potete immaginare quanto fossi grato di aver letto molto la Bibbia quando ero giovane, così che quelle parole mi venissero in mente e mi aiutassero! Lo consiglio a tutti i giovani! Quando si è giovani, si ha tempo. Potresti pensare: “Mi restano ancora degli anni”, e di solito è così. Ma al giorno d’oggi, quando l’offerta di informazioni digitali e di intrattenimento è così vasta, ci si può facilmente lasciare sfuggire il tempo.

“Non c’è miglior investimento nella tua vita che approfondire nella parola di Dio. Prenditi consapevolmente il tempo per farlo, non solo una lettura sommaria della Bibbia, ma riflettendo su cosa significhi per te personalmente. Poi quei versetti della Bibbia ti vengono in mente e diventano un aiuto per te in tutte le circostanze. Occupandoti con la parola di Dio in questo modo, arrivi a conoscere Dio stesso! Questo ti dà una solida base nella tua vita”.

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