La verità dietro il mio complesso di superiorità

La verità dietro il mio complesso di superiorità

La lotta di una madre con il paragonarsi agli altri.

Ultimamente, sono diventata più consapevole del fatto che ho la tendenza di pormi un tantino più in alto di altri che –secondo me- sono meno intelligenti, danno priorità alle cose in modo diverso da me, o non vedono le cose allo stesso modo mio.

Mentre alcune persone possono confrontarsi con i loro pari e sviluppare di conseguenza un complesso di inferiorità, io ho scoperto che quando mi metto a confronto con gli altri, spesso finisco per avere un complesso di superiorità.

In concorrenza con le mamme che hanno tutto in pugno

Ho notato questa mia tendenza persino per quanto riguarda le piccole cose nella vita. Per esempio, non sono mai stata capace di tenere il passo con la moda. Sebbene mi piaccia avere vestiti nuovi, non è in altro nella mia lista di priorità e quindi solitamente finisco per indossare vestiti che possono essere stati di moda un paio di stagioni fa. Invece, ci sono altri che spesso hanno cose nuove, i loro bambini sono spesso vestiti alla moda, le loro case sono moderne e piene di gusto, e hanno bei capelli, ben curati.  Hanno le migliori marche di passeggini, guidano belle macchine nuove e vanno spesso in vacanza.

Osservare le persone che hanno più di me può spingere i sensi di inferiorità ad insinuarsi. Cercare di “mantenere il passo con le Jones” può provocare stress e ansia come anche pretese e frustrazione per non riuscire a competere con queste mamme che hanno tutto in pugno.

Sebbene abbia sperimentato questo, ho anche sperimentato l’opposto, cioè un complesso di superiorità. Alcuni dei pensieri che possono passare per la mia mente sono, “Come è possibile che lei abbia il tempo per questo; deve di sicurare trascurare i suoi figli”, o “io non sono così vanitosa e superficiale, perché non mi importa se indosso la stessa cosa due volte di fila in chiesa”, “Perché comprano vestiti così costosi per i loro figli se non gli andranno più tra un paio di mesi?” e "cosa cercano di dimostrare pubblicandolo su Instagram?” La lista continua e continua.

Il risultato dell’invidia

Il denigrare gli altri, persino se solo nei miei pensieri, è la stessa cosa che elevarmi al di sopra degli altri nella mia mente. Sebbene questo possa sembrare come un istinto naturale che è quasi inconscio, è importante riconoscere che viene dall'invidia. Personalmente ho sperimentato che lasciar entrare questi pensieri invidiosi era come una malattia contagiosa, che creava irrequietudine e disordine nella mia vita che si estendeva anche alle vite di coloro a cui sono più vicina.

Sta scritto in Giacomo 3:16, “Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione.” L’invidia mi porta a mettere a confronto quello che ho con qualcun altro e segretamente sperare di avere quello che hanno loro, o persino desiderare di avere qualcosa di meglio di loro in modo da renderli invidiosi. Per quanto possa essere contorto questo pensiero, la sensazione che io non ho quello che qualcun altro ha, può portarmi a guardare dall’alto in basso a quella persona. Posso pensare “Perché spendono soldi per questo?” quando in realtà, se avessi avuto i mezzi, avrei voluto spendere i miei soldi per la stessa cosa. Come sta scritto nella Parola di Dio, l’invidia porta confusione (instabilità, irrequietezza), ed è strettamente connessa con ogni cosa cattiva.

Custodire puro il mio cuore

“Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita.” Proverbi 4:23.
Le cose che lascio entrare nel mio cuore e nella mia mente possono o creare pace e calore, oppure possono creare uno sciame di irrequietudine e di pensieri ansiosi. Osservando la Parola di Dio, e consciamente disapprovando questi pensieri negativi, posso custodire il mio cuore puro. Allora non vengo più tenuto prigioniero dalle mie proprie opinioni, le mie impressioni, e i miei sentimenti e posso vedere gli altri in una luce buona e benedetta.

“Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso.” Filippesi 2:3.

Se faccio semplicemente come dice questo verso, mi salverà dall'inganno di avere un'alta opinione di me stessa e disprezzare gli altri. Invece di guardare sempre alle apparenze esteriori e di giudicare secondo queste cose, posso avere un cuore che è caloroso ed aperto. Posso imparare a benedire gli altri e a fare il meglio possibile per loro.

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