L’amore è paziente e benevolo – posso essere così?
Crescendo, ho sempre pensato di essere una persona alla mano. Ma questo non voleva dire che avevo l’amore virtuoso di cui sta scritto in 1 Corinzi 13.
L’amore è paziente e benevolo – posso essere così?
In 1 Corinzi 13 sta scritto dell’amore e c’è una lista intera di caratteristiche: “L’amore è paziente e benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia”. Sono i primi due che sono sempre rimasti impressi nella mia mente: “L’amore è paziente e benevolo”. Questo era inciso su una tavoletta nella mia casa per lungo tempo.
L’amore umano vs. l’amore divino
È normalissimo per una mamma amare i propri figli. Facciamo del nostro meglio, non li sgridiamo – cioè, proviamo a non farlo. Ma non siamo chiamati semplicemente ad un amore umano, a un amore che di fatto è divino, come sta scritto in 1 Corinzi 13. Alla fine dice, “L'amore non verrà mai meno”.
L’amore divino non è semplicemente un amore per quello che sono – una madre che ama i suoi figli e vuole fare qualcosa di buono per loro. Devi andare oltre questo. È l’amore virtuoso che vien fuori, che rimpiazza quella che sarebbe stata una cattiva reazione, per esempio quando i miei figli sono troppo vivaci. È la reazione benevola che vien fuori invece quando per natura questo non sarebbe stato possibile.
Affinché quest’amore venga fuori, devo negare me stessa – cioè, la rabbia e l’irritazione che naturalmente si ergono in me. Ci deve essere una lotta contro queste tendenze così che possono venire le virtù. Questo è stato un grandissimo bisogno per me, e qualcosa su cui sto ancora lavorando. È quando il mio amore naturale giunge ai suoi limiti che ho l’opportunità di ottenere l’amore virtuoso, divino.
Vedere me stessa
Crescendo, ho sempre pensato di essere una persona alla mano. Non mi arrabbiavo mai con le persone; le persone non mi davano fastidio in generale. C’era un lungo periodo nella mia vita che non frequentavo attivamente la chiesa, ma poi tornai perché vidi veramente che il mondo era vuoto. Nonostante questo, solo dopo diverse esperienze successive nella vita che iniziai veramente a vedere il lato più buio di me stessa. Provai cosa significhi essere spinta fino al punto dove sentivo venir fuori un aspetto brutto di me stessa. Questo mi portò in un’angoscia.
Giungiamo tutti ai nostri limiti ad un certo punto. Se vedessi qualcun altro arrabbiarsi per quello che sta facendo un bambino piccolo, saresti scioccata, ma la stessa rabbia vien su in te, forse in una situazione diversa. È in me tanto quanto lo è in qualsiasi altro.
Quando giungo ai miei propri limiti e provo a farlo nella mia propria forza, giunge un punto in cui quella forza non basta e perdo il controllo. Ma un amore virtuoso, un amore che viene da Cristo, non è paziente fino ad un certo punto e poi si ferma. A prescindere da quello che fanno gli altri, a prescindere da quale sia la situazione, esso continuerà. L’amore è paziente e benevolo.
L’amore non cerca il proprio interesse
Quando i miei figli fanno i capricci, sono come figli in generale: gridano e non ascoltano a quello che dico. Allora devo affrontare la situazione. Ma come lo faccio? Affronto la mia irritazione, semplicemente per superarla, dicendo a tutti di dovermi ascoltare, perché sono irritata e non posso essere disturbata?
In queste situazioni, ho trovato che la ragione per cui esco fuori dall’amore e sono irrequieta è perché sono egoista. Voglio che le cose vadano più velocemente; mi dà fastidio. Non è perché li voglio bene, che non voglio che si comportino in questo modo. È spesso a causa mia. Non appena cerco me stessa, non c’è amore.
Infatti, Giacomo dice 3:16-17, “Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione. La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia.”
Quando sono egoista, cerco il mio proprio vantaggio, è impossibile avere virtù, o qualcosa di divino che viene da me.
Devo umiliarmi
Ho sentito un uomo timoroso di Dio dire una volta, che abbiamo tanta saggezza nella misura in cui abbiamo ricevuto le virtù. E che abbiamo tanta saggezza nella misura in cui ci umiliamo, dunque vanno di pari passo. Per ricevere le virtù dobbiamo umiliarci. Le persone possono essere bonarie, e di solito sono così, così che le persone possono dire, “Oh tu prendi la situazione così bene”, ma in realtà non è così. Sono semplicemente me stessa. Non ho fatto nulla di grande per prendere quella situazione in un certo modo. Ma allora posso anche iniziare a pensare che sono grande o che ho una certa quantità di saggezza, quando di fatto non ce l’ho. Devo essere spinta ai miei limiti per vederlo.
Non posso semplicemente dire, “Va bene, adesso vedo che devo amare quella persona. Li amerò. La prossima volta che viene questa situazione agirò in modo amorevole”. Ma questo non funziona. Di fatto devo rendermi conto della mia propria debolezza ed umiliarmi ed essere preparata, così che quando si presenta la situazione, mi rivolgo a Dio. “Dio, tu mi devi aiutare, ho bisogno di tutta la forza e il potere così che adesso posso agire in modo amorevole, piuttosto che nel modo che vien fuori naturalmente”.
Le situazioni esteriori possono continuare esattamente come prima. Non posso cambiare come sono i figli, ma posso cambiare il modo in cui io la prendo. Devo riconoscere l’egoismo, l’irritazione e l’inquietudine dentro di me, e metterlo a morte nella forza dello Spirito Santo. (Romani 8:12-13) Allora giunge su di me una pace. Allora posso sentire quello che lo Spirito mi dice. Posso amare i miei figli con un amore virtuoso. Forse ho ancora bisogno di essere severa con loro a volte, ma ci può essere una pace dentro. Allora le virtù fuoriusciranno da me.
Questo è il mio desiderio più grande, che verranno le virtù divine, e che ci sarà vita in me. Il modo umano in cui reagivo fuoriuscirà sempre meno, e verrà un punto in cui questo non accadrà più. Questa è la mia speranza.
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