Papà

Papà

Mentre in Italia la festa del papà si festeggia il 19 marzo, in molte altre parti del mondo si festeggia a giugno. A cosa si pensa quando si sente la parola papà, quale immagine evoca? E come puoi essere un buon padre?

Presto sarà la festa del papà, diceva entusiasta uno dei figli. A scuola erano impegnati a preparare un regalo per la festa del papà. Trovo spesso travolgente accorgermi dell’amore dei miei figli verso di me.

Voglio tanto essere un buon padre, ma ho anche spesso la sensazione di non riuscirci appieno. Questo mi tiene impegnato. Che cos’è in realtà un padre e come dovrebbe essere un padre? A cosa si pensa quando si sente la parola papà, quale immagine evoca? E come posso essere un buon padre?

Ogni tipo di padre

Naturalmente l’immagine che hai di un padre ha molto a che fare con il padre che tu stesso hai (avuto). E questa può quindi essere enormemente (!) differente e in svariate gradazioni: da un padre che ha poche attenzioni per te e che ti dà l’impressione di essere di troppo ad un padre buono, amorevole, giusto che vuole solo il meglio per te. Non è difficile avere rispetto per un tale padre. Lui ti difende e ti sopporterà e riprenderà con misericordia e pazienza. Un padre così conosce le sue manchevolezze e sa, se necessario, tornare indietro su qualcosa. Mio padre rientra nella seconda categoria. Ringrazierò Dio in eterno che ho potuto avere un tale padre.

Purtroppo può essere anche molto diverso da quello che ho sperimentato io. La maggior parte dei padri si comporta coi propri figli come meglio sanno fare. Ma (ovviamente) hanno i loro limiti e le loro tendenze umane e se non riescono a gestirli bene possono danneggiare i loro figli in svariati modi.

Ipocrisia

La cosa peggiore è l’ipocrisia. I bambini non necessariamente subiscono direttamente un danno quando il loro padre ha qualche mancanza. Se un padre è onesto e in grado di accettare aiuto, allora molto può essere salvato.

Ma ci sono pure padri che sono un cattivo esempio, sì alcuni abusano addirittura dei loro figli. E – invece di cercare aiuto per le proprie debolezze – per chi li circonda il quadretto deve continuare ad apparire bello.  Anche i loro figli devono rientrare in quel quadretto e per questo i loro padri esigono dai loro figli cose irragionevoli e insensate. Se un padre usa poi pure un linguaggio cristiano e cita scritture bibliche, posso immaginarmi che si creerà un corto circuito nella testa dei loro figli. Sanno che è sbagliato, la fedeltà naturale versi loro padre e la fiducia nel padre lasciano posto alla disperazione e al disprezzo. Che cosa deve pensare un figlio così quando qualcuno gli vuole far credere che Dio vuole essere suo Padre? Quale immagine di Dio può avere un tale figlio?

Il segreto per essere un buon padre

Se voglio diventare veramente un buon padre per i miei figli, il segreto risiede principalmente nel fatto che io stesso impari a conoscere Dio come è come il mio Padre celeste. Così amorevole, buono, giusto, saggio e affidabile. Frequentandolo imparo a conoscerlo in questo modo. Allora mi vedo come un bambino nelle sue mani forti e buone, e questo dà una grande pace e fiducia. Se ho sperimentato personalmente questa cura, e continuo a frequentarlo, allora come padre acquisisco naturalmente per i miei figli quei requisiti che ho imparato a conoscere dal mio Padre celeste.

Allora devo prima ritornare un bambino, affidandomi come un piccolo bambino a Lui. La sua esortazione amorevole e il suo rimprovero non devono essere messi da parte, non devo essere testardo, ma ascoltare ed essere onesto e prenderlo alla lettera. Lui non guarda con aria di rimprovero i suoi figli, ma dà aiuto per crescere.  Lui lavora con un preciso obiettivo coi suoi figli e guarda oltre il punto in cui ‘il bambino’ (io) riesce a vedere in quel momento, è attento, mi dà tempo e spazio e rispetta la mia libera volontà.

Dio non guarda con aria di rimprovero i suoi figli, ma dà aiuto per crescere

Alcune volte è pure severo per rimettermi a posto, in modo che non vada nella direzione sbagliata. Mi posso aprire a lui e dirgli tutto quello che impegna i miei pensieri. Con lui posso essere chi sono. Con lui non c’è bisogno che mi presenti meglio o mi comporti diversamente. Leggo nella Bibbia quanto sia grande il suo desiderio che vada bene con me. E lì leggo pure che è in grado di far sì che vada sicuramente bene con me! Basta che tengo la sua buona mano paterna, proprio quando non riesco ad avere una visione chiara e le circostanze stesse, proprio come un bambino che si fida di suo padre. Allora andrà bene. E se non capisco il suo comportamento con me, posso imparare molto da come Gesù si comportava in piena fiducia con il suo Padre celeste.

Sarà molto diverso in base al tipo di padre che hai avuto tu stesso. Ma per ognuno di noi vale che, indipendentemente che tu abbia avuto un padre buono o cattivo, Dio vuole essere un padre per noi. E da lui, come padri per i nostri figli, possiamo imparare tanto. L’immagine che hai ricevuto come figlio di un padre, Lui, ove necessario, potrà ripararla. Da Lui possiamo imparare ad essere buoni padri.

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