Quanto costa essere un discepolo di Gesù?
Gesù dice che è possibile venire a Lui senza diventare Suo discepolo. Lo sapevi che questo vale per la maggior parte dei cristiani?
“Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo.” Luca 14:26.
Nota quello che sta scritto: “Non può essere mio discepolo”. “Se uno viene a me…” In altre parole, è possibile venire a Lui senza diventare Suo discepolo. È possibile avere i peccati perdonati senza avere vittoria sul peccato, e questo è lo stato in cui si trovano la maggior parte dei cristiani. Gesù però non commise mai peccato. Nessuno poté condannarlo per alcun peccato. È facile tuttavia, condannare persone religiose per dei peccati dato che molte di loro mentono, non pagano i loro debiti, sono orgogliose, sparlano dei loro vicini, sono parziali, ecc. Nessuno di loro può dire, come Paolo, “Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo". (1 Corinzi 11:1)
Lo scopo dei discepoli, d’altro canto, è seguire il loro Maestro. I discepoli ascoltano attentamente per ascoltare la guida dello Spirito e odiano tutti i consigli ben intenzionati ma umani di padre, madre, fratelli, moglie e figli. Odiano persino le loro proprie vite in questo mondo, e pertanto vivono in un costante giudizio di se stessi. In questo modo sconfiggono il peccato e Satana. Hanno la gioia di mantenersi sempre puri nella libertà di Cristo.
“E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo”. Luca 14:27.
La natura umana peccherebbe piuttosto di soffrire. Se una persona ha fatto qualcosa di sbagliato nella propria vita giornaliera, la cosa più semplice è salvare il proprio onore con una cosiddetta bugia bianca. Ma il fatto è che non abbiamo onore da proteggere con bugie bianche, perché l’onore appartiene a coloro che credono. E noi crediamo nei nostri cuori che dobbiamo dire la verità, ognuno con il suo prossimo. Se seguiamo questa via di ubbidienza della fede, noi prendiamo la nostra croce e diventiamo discepoli di Gesù. Questa è la nostra attitudine riguardo a tutto il peccato, e senza questa radicale attitudine noi non possiamo conquistare il peccato ed essere discepoli di Gesù.
“Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire? Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo: "Quest'uomo ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare”. Luca 14:28-30.
Questo è il modo in cui va per migliaia di cristiani. Iniziano nello Spirito e finiscono nella carne. Un uomo può aver iniziato a confessare Cristo e a rallegrarsi nelle riunioni di risveglio, ma appena si tratta della sua vita giornaliera, i suoi colleghi notano che ancora mente, sparla, rubacchia, ecc. Allora dicono tra di loro, "Lui dovrebbe essere un cristiano", e lo deridono. Quell’uomo non ha calcolato la spesa e ovviamente non è diventato un discepolo di Gesù Cristo.
“Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila? Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata e chiede di trattare la pace.” Luca 14:31-32.
La cristianità è guerra. Devi sederti e calcolare se con diecimila uomini riesci a vincere il re che ti viene incontro con ventimila. Se scopri dai tuoi calcoli, che non sei in una posizione tale da ottenere la vittoria, allora mandi un'ambasciata e chiedi di trattare la pace. Quella pace è una pace orribile. Gesù non venne per dare tale pace ai Suoi discepoli; Lui sconfisse il peccato, Satana, e tutte le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti. Lui calcò l’uva nel tino da solo e nessuno era con Lui.
Così, allo stesso modo, chiunque non rinuncia a tutto quello che ha non può essere Suo discepolo. In Ebrei 10:34 sta scritto, “Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura.”
È possibile venire a Gesù per essere liberato del peso del peccato. Questa è un'esperienza quasi piacevole; ma viene richiesto molto di più da un discepolo. Devono rinunciare a tutto quello che hanno. Questo non vuol dire che diamo via ogni singola cosa che possediamo, ma piuttosto tutto quello che possediamo è a disposizione dei suggerimenti e della guida dello Spirito, così che nulla avvenga in modo inaspettato. Possiamo poi, come sta scritto in Ebrei 10:34, accettare con gioia la ruberia dei nostri beni.
Quando abbiamo fatto tutti questi calcoli e concluso che è possibile resistere, siamo veramente discepoli di Gesù Cristo.
Quest’articolo è stato pubblicato per la prima volta nel periodico della BCC “Skjulte Skatter” ("Tesori Nascosti") sotto il titolo "Discepoli", nel Febbraio 1942.
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