Sapevi che la maggior parte delle preghiere delle persone mostrano che sono di animo doppio?
Un uomo dall’animo doppio è come un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Lui non ha fede per ciò per cui prega, e non lo riceve nemmeno.
“Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie.” Giacomo 1:5-8.
Com’è solitamente con le preghiere delle persone? È così: Le persone pensano che pregare sia esprimere quello che vogliono e poi hanno finito. Ma questo è una comprensione completamente errata. In effetti è una contraddizione. Che interesse può avere per Dio quando non faccio altro che raccontargli quello che non ho? E che interesse ha per me? Nel senso più profondo e vero, questo è quello che la preghiera non è. Pregare per ricevere saggezza, amore o pazienza, e non aspettarmi nemmeno di riceverli, tanto meno credere di averli già ricevuti, è essere di animo doppio. “Sì, vorrei veramente tanto averlo, ma riesco a farcela molto bene anche senza". La maggior parte delle persone prega in questo modo per tutta la vita, e non ricevono quello per cui pregano. In altre parole sono di animo doppio; hanno due menti.
“Io detesto gli uomini non sinceri, ma amo la tua legge”. Salmi 119:113. Dio chiamò Davide un uomo secondo il suo cuore – un uomo con la stessa mente. Lui non era assolutamente doppio d'animo. Tutto quello che importava a lui era essere completamente salvato. Quando una persona è interessata ad essere completamente salvata, ma ha anche un po’ di interesse in altre cose, ha una mente doppia. Questo è indubbiamente com’è per la maggior parte delle persone, in misure diverse. Questo è applicabile, naturalmente, a tutto.
L’essere d’animo doppio viene menzionato in due parti nella lettera di Giacomo. Per molti anni ho chiamato Giacomo uno specialista. Lui è uno specialista praticamente in tutto quello che scrive. Quello che scrive è estremamente forte, chiaro, semplice e diretto. Dev’essere stato un eccezionale uomo di Dio. “Se poi uno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data”. Giacomo 1:5. Qui menziona la saggezza come un esempio, ma è applicabile a tutto quello che possiamo ottenere tramite la salvezza, come l’amore divino. Giacomo tocca questo punto così duramente che potresti pensare che basterebbe a far risuscitare i morti. Ma di solito non avviene nulla – non “risuscita” nulla. Le persone non sono riempite con amore, saggezza o pazienza o le altre cose per cui pregano.
“Ma la chieda con fede, senza dubitare…” Giacomo 1:6. Gesù ha espresso la stessa cosa in queste parole: “Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete.” Matteo 21:22. Prima sentiamo, “Chiedete e vi sarà dato”. Matteo 7:7. Questo è per i principianti. Ma poi viene detto più precisamente: “Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete.” La fede non è indefinita o intangibile; è ferma e definita. È la piena convinzione che riceverai quello per cui hai pregato. Giovanni scrive anche di questo in 1 Giovanni 5:14-15. Lì dice che quando preghiamo secondo la volontà di Dio – e lo facciamo sempre quando preghiamo per la salvezza – abbiamo questa fiducia in Lui, che abbiamo ricevuto quello per cui abbiamo pregato.
“perché chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là”. Giacomo 1:6. Lui viene spinto qua e là come una pallina da ping-pong. Allora c’è qualcosa di terribilmente forte in Giacomo 1:7, ma molto vero: "Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore". E in Giacomo 1:8 abbiamo una descrizione caratteriale di una tale persona: "…perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie”. Se le persone prendessero sul serio questa affermazione, riconoscerebbero che sono di animo doppio – quasi tutti. Quando preghi, non hai finito solamente perché hai affermato quello che vuoi. No, ma quando hai ottenuto la fede che riceverai quello per cui hai pregato, allora hai finito.
Puoi usare la parola “preghiera” in modo errato. Alcune persone hanno una tale tendenza. Si impegnano a pregare per ore e pensano che se pregano per due ore e meglio di quando si prega per un’ora, il doppio. Ma se non ricevo nulla, sia nella prima che nella seconda ora, ha qualche senso? Lo scopo della preghiera è di ottenere una fede viva. Se non la ricevo, non ottengo nulla. Allora non vale a nulla dire che prego molto. Lo scopo è ricevere qualcosa così che quello per cui prego avviene. Penso che questa debba essere la più comune manifestazione della doppiezza d’animo che esista. Questo è sicuramente quello che tutti fanno per cominciare. E una persona può continuare a farlo per tutta la sua vita. Può avere qualche piccolo beneficio, nel senso che la persona rimane vicino a Dio invece di allontanarsi. Ma è vano, veramente.
Non esiste qualcosa come “cercare di credere”. Questa è una pura assurdità. O crediamo oppure non crediamo, e questo è applicabile a tutto quello per cui preghiamo. Se non crediamo, non ci aiuta pregare. E poi continuare a pregare per ore è inutile, a meno che il tuo unico pensiero è di riuscire, alla fine, ad afferrare la fede. Questa è la cosa giusta. Allora non importa se prego a lungo o meno, purché afferro la fede.
Gesù dice, “Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo…” Giovanni 3:19. Alle persone manca la luce a questo riguardo. Penso che il modo migliore di esprimerlo è che alle persone piacerebbe veramente molto ottenere quello per cui pregano, ma riescono a cavarsela anche senza. Ed è chiaro che questa è la situazione per cui riescono a continuare senza ricevere quello per cui hanno pregato. Da un certo punto di vista sembrano così interessati (ma probabilmente non così estremamente interessati), e dall’altro non sono minimamente interessati. Sono d’animo doppio.
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