Sentimenti contro peccati: conosci la differenza?

Sentimenti contro peccati: conosci la differenza?

È importante distinguere il peccato dall’essere tentati a peccare.

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Ho preso la decisione che voglio essere un discepolo di Gesù, e so che significa che non devo più peccare. La mia mente è disposta a voler fare soltanto il bene, e non voglio cedere quando sono tentata. Ma non è così facile! Il peccato si presenta sempre, anche se desidero fare il bene. È possibile avere vittoria pure quando i miei sentimenti sono così forti?

Sono seduta nella mia auto nel viale di una mia amica. Le avevo detto che l’avrei presa alle 7:45. Adesso sono le 7:50 e non è ancora uscita di casa. Dobbiamo essere lì dove stiamo andando alle 8:00. Ho già suonato il clacson per due volte, quindi lei sa che sono qui. Mi sento così infastidita ed impaziente. Lo fa ogni volta. Vorrei darle un pezzo della mia mente.

Mi sento così orribile. Vorrei tanto essere paziente e gentile, eppure eccomi qui, mi sento impaziente e infastidita.. . . di nuovo. Mi sento come se continuassi a peccare; continuo ad avere questo tipo di pensieri. Ira, invidia, pensieri impuri, per citarne solo alcuni. So che queste cose sono sbagliate, me lo dice la parola di Dio. Che cosa ci vorrà?

Io non sono i miei sentimenti

Poi ricordo qualcosa che ho letto recentemente in qualche letteratura cristiana: “In Giacomo 1:14 leggiamo, ‘Invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza (piaceri) che lo attrae e seduce.’ La maggior parte dei credenti crede che questo sia peccato e vorrebbe non sentire nulla delle proprie concupiscenze. Quando sono consapevoli delle loro concupiscenze, pensano che ci sia qualcosa che non vada bene con loro. Eppure non leggiamo che non saremo tentati quando diventiamo credenti, ma che avremo vittoria e non peccheremo. (1 Pietro 4:1-2) Questa è la nostra vocazione in Cristo! Pertanto, quando sei tentato, non hai commesso peccato; il peccato viene fuori soltanto quando cedi alle tue concupiscenze.” (Da “Gloria – Afferrato da Cristo,” di Sigurd Bratlie)

Improvvisamente mi accorgo di qualcosa. Potrei sentirmi come se fossi irritata e infastidita in questo momento, ma non sono io! I pensieri sono sicuramente entrati nella mia mente, ma io non devo essere d’accordo con loro.  In questo momento i desideri nella mia carne vogliono prendere il controllo, ma questa è in realtà solo una tentazione.

Le passioni nella mia carne sono parte della mia natura umana che vuole vivere secondo la mia volontà piuttosto che fare la volontà di Dio. È la parte di me che vuole reagire nei modi che, nella parola di Dio, sono chiaramente descritti come essere sbagliati. In primo luogo sono tentata perché ho delle concupiscenze nella mia carne. Il desiderio di essere impaziente, per esempio. Il desiderio di essere offesa quando qualcuno dice qualcosa di me che non mi piace, ecc.

Il momento della tentazione

Quindi quando sento che si fanno avanti queste concupiscenze dalla mia carne, significa che ho commesso peccato? Assolutamente no! Questo è il momento della tentazione. Commetto peccato soltanto se accetto di cedere consapevolmente a tali pensieri e li lascio vivere, sebbene sia ben consapevole che vada contro la volontà di Dio. Anche se sento queste cose, non devo reagire di conseguenza. Non commetto peccato a meno che non sia consapevole di essere tentata e ne vado in accordo, sì; ho intenzione di fare quello a cui sono tentata.

La cosa importante da ricordare per me è che c’è una differenza tra me e quello a cui sono tentata. Io sono la persona che ha preso la decisione di non peccare, indipendentemente da quello con cui si presenta la mia carne.  Indipendentemente da quello che sento, i miei sentimenti non significano nulla. Io sono la mia decisione; la mia mente è che odio il peccato e NON voglio commetterlo.  (Leggi Romani 7 e 8)

Quindi adesso che sono seduta nella mia macchina e sento che i desideri nella mia carne aumentano con questi sentimenti di impazienza, irritazione, so che questa è solo una tentazione. Visto che ho una natura umana, con dei desideri, sento veramente di essere impaziente. Ma io non sono i miei sentimenti! Io sono un discepolo di Gesù, che non peccherà! Io non sono d’accordo con questi pensieri. Io dico un "no!” forte e deciso alla tentazione. Anche se la mia carne si sente in questo modo, con la mia mente non lo permetto.

Anche se i miei sentimenti non possono cambiare subito, mi rifiuto di cedere e consentire a me stessa di avere pensieri di impazienza. Prego a Dio che mi dia la forza di resistere alla tentazione, indipendentemente da quanto questo duri, e Lui lo fa. Prego che invece di reagire con impazienza, possa reagire con amore.

Tentazione = vittoria

Quando la mia amica sale in macchina due minuti dopo, non deve neanche sentire che sono stata tentata. Può invece percepire pazienza e gentilezza da parte mia. Per il suo bene, forse dovrebbe sentire che dovrebbe avere maggiore considerazione per gli altri, ma un’esortazione deve venire dall'amore, perché so che è per il suo meglio. Non dall'impazienza, perché sono stata “disturbata.” Allora stiamo bene insieme. Nessun sapore di peccato può venire tra di noi. Allora sono stata vincitrice; ho vinto! Non ho commesso peccato; non ho ceduto all’impazienza e ad essere infastidita.

È un’enorme libertà sapere che dipende completamente da me come reagisco quando sono tentata. So che per grazia di Dio, Lui mi darà la forza per vincere ogni singola volta in cui sono tentata. È solo una tentazione alla volta, e con ogni tentazione guadagno un po’ di natura divina in più. (2 Pietro 1:4) Ogni tentazione può essere una vittoria, e attendo con ansia il giorno in cui le mie reazioni naturali siano i frutti dello spirito. Amore, gentilezza, pazienza, ecc. (Galati 5) Questa è la mia fede!

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